Uber ora in Veneto
Uber ha appena lanciato i suoi servizi in Veneto. Dieci anni fa, a Padova e Verona, c’era stata una prima sperimentazione di UberPop, una piattaforma che metteva in contatto gli utenti con mezzi di trasporto popolari, causando tensioni nella comunità dei tassisti. Da ieri, dopo un decennio, l’app Uber è operativa nella regione, offrendo una varietà di servizi tra cui Uber Black, Uber Van e Uber Taxi, che gestiscono richieste e mezzi nelle province di Padova, Vicenza, Verona, Treviso, Venezia-Mestre e a San Donà (VE). Questo servizio potrebbe rappresentare una forma di concorrenza per le cooperative di taxi presenti in Veneto, che contano oltre 700 tassisti.
Daniela Campostrini, Presidente della CNA Fita Taxi Veneto, ha commentato: “Al momento non percepiamo una minaccia dall’arrivo di Uber nella regione veneta, specialmente considerando che offre servizi attraverso i taxi e i NCC. Uber non è un operatore di mobilità come noi, ma solo una piattaforma di intermediazione. Dubitiamo che possa contare su un numero significativo di veicoli per operare. La professione del tassista si basa da sempre sui principi dell’artigianato e della cooperazione, con i servizi di trasporto gestiti attraverso le cooperative radiotaxi di cui facciamo parte.”
Campostrini ha sottolineato che il servizio offerto è un servizio pubblico, con tariffe regolate e obblighi di servizio minimi, a differenza del regime di concorrenza e profitto di Uber. Le tariffe Uber, infatti, sono variabili in base alla domanda e all’offerta, mentre quelle dei taxi e degli NCC sono amministrate a vantaggio degli utenti. Inoltre, Uber potrebbe avere difficoltà a garantire il servizio, essendo una piattaforma di intermediazione.
La Presidente ha concluso dicendo che monitoreranno la situazione per garantire il rispetto della normativa vigente, specialmente da parte degli operatori che potrebbero collaborare con Uber, e assicurarsi che non ci sia concorrenza sleale con le loro cooperative.