Dopo la sentenza della Consulta, concludere il processo di riforma del settore
“La recente sentenza della Corte Costituzionale, con la quale si cancella il
blocco temporaneo di nuovi bandi per il rilascio di autorizzazioni di
noleggio, deve rappresentare un forte stimolo alla conclusione del
processo di riforma del settore, iniziato nel 2019 e non ancora concluso.”
È quanto dichiarano in una nota CNA Fita Taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal,
Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Unica
taxi Cgil, Uil Trasporti, Fast Confsal taxi, Confartigianato Taxi, Legacoop
taxi, Consultaxi, Associazione Tutela Legale Taxi.
“Vorremmo ricordare – continua il comunicato – che il blocco del rilascio di
nuove autorizzazioni di noleggio da rimessa, precedentemente ritenuto
legittimo nella sentenza n.56/2020 della Consulta, avrebbe dovuto avere
una durata temporale di un anno, il tempo strettamente necessario a
istituire il registro elettronico nazionale, con il quale poter quantificare il
reale ed effettivo numero di operatori del comparto Taxi ed NCC presenti
nel nostro Paese, dato a oggi ancora totalmente sconosciuto”.
“Nelle ultime settimane, dopo un disinteresse durato più di cinque anni da
parte di diversi governi – sottolinea la nota – l’esecutivo attualmente in
carica ha provveduto finalmente a istituire il registro elettronico nazionale,
sbloccando di fatto questa situazione che si protraeva da troppo tempo,
lavorando in parallelo anche alla contestuale approvazione dei rimanenti
decreti previsti dalla legge 12/2019”.
“Per questa ragione – conclude il comunicato – attendiamo nelle prossime
settimane il varo del Dpcm di disciplina delle piattaforme tecnologiche e il
decreto ministeriale sul foglio di servizio elettronico, per chiudere in un
contesto di regole certe quanto previsto dalla legge 12/2019 per il settore”.