Moda: estendere la CIG in deroga di almeno 812 settimane

Il settore della moda italiana sta subendo un tracollo che ha visto come unico
precedente la pandemia da Covid-19. Sono soprattutto le MPMI della filiera a farne
le spese, che rappresentano l’asse portante dell’intera catena di produzione, con
inaccettabili e drammatiche conseguenze economiche e sociali: interi distretti fermi
e magazzini pieni a causa dell’assenza di ordinativi, lavoratori in cassa integrazione,
ormai da diverse settimane. Per questo è necessario estendere di almeno 8-12
settimane il periodo di cassa integrazione in deroga per le imprese del Settore.
È quanto hanno sottolineato CNA e Confartigianato nel corso dell’audizione alla
Commissione Lavoro della Camera per la conversione del decreto PNRR.
Le due associazioni apprezzano l’intervento per contrastare la crisi occupazionale
ma ritengono insufficiente la CIG in deroga fino al prossimo 31 dicembre. “Sulla base
di nostre stime – affermano – a partire da febbraio 2025 potrebbe verificarsi un
aumento del 30% delle imprese artigiane che terminano i periodi di copertura
garantiti da FSBA”.
La situazione del comparto è di profonda difficoltà. CNA e Confartigianato
sottolineano che per le sole imprese artigiane del settore (11.500 e 73.500
lavoratori) si registra un forte incremento del sostegno al reddito da parte di FSBA e
pertanto occorre estendere il periodo di copertura della cassa integrazione per
scongiurare la perdita di posti di lavoro.