Bloccato il mercato e penalizzate 500mila imprese delle costruzioni
La norma del Dl ‘Taglia prezzi’, approvato ieri dal Senato, che introduce
l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel
mercato dei bonus edilizi, ha riportato nell’incertezza cittadini e imprese che ora
si trovano in una giungla normativa nella quale hanno difficoltà a districarsi.
Lo sottolineano, Cna, Confartigianato e Casartigiani che aggiungono:
“Come era prevedibile, il solo annuncio dell’approvazione della norma ha
nuovamente bloccato il mercato, dopo le ultime disposizioni che cercano di
riattivare le cessioni dei crediti e hanno facilitato l’accesso al beneficio sino al 31
dicembre 2022 per le unità abitative unifamiliari. E’ iniziata la corsa alla ricerca di
imprese in possesso di una qualunque delle attestazioni SOA che, peraltro, non
rappresenta garanzia assoluta di qualificazione di un’impresa”.
“Forse – aggiungono – l’intenzione non dichiarata di chi ha promosso la
norma è quella di introdurre una barriera di accesso alle opere di valore più
elevato in favore di un piccolo numero di imprese certificate SOA
(complessivamente 23.000, di cui solo circa 17.000 per le categorie interessate),
a scapito delle quasi 500.000 imprese operanti nel comparto delle costruzioni,
che costituiscono la vera ossatura del settore e rappresentano la prima risposta
alle istanze dei cittadini. Il risultato ottenuto è l’ennesimo stop ad una misura che
evidentemente è stata messa sul percorso del declino. Peccato!”
Cna, Confartigianato e Casartigiani ribadiscono che “questa non è la strada
giusta né per contrastare il fenomeno delle frodi né per raggiungere gli obiettivi
di riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica green. Servirebbe, piuttosto,
una legge – da tempo attesa dal settore – che riconosca il profilo professionale ed
i requisiti delle imprese edili senza imitare, senza ragione, negli appalti privati gli
istituti tipici del settore pubblico”.
Roma, 13 maggio 2022