CNA Fita celebra cinquant’anni di impegno e di passione
Oggi CNA Fita ha festeggiato il mezzo secolo di vita con un evento tenuto nell’auditorium della sede confederale nazionale a Roma. Con circa 18.500 associati, per tre quarti nel trasporto merci e per il rimanente nel trasporto persone, la Federazione Italiana Trasportatori Artigiani dal 20 settembre 1974 dà voce e rappresentanza alla categoria degli autotrasportatori. Alla celebrazione sono intervenuti, con il presidente nazionale di CNA Fita, Patrizio Ricci (e i presidenti di Ncc Auto, Ncc Bus e Taxi: Simone Magellano, Riccardo Bolelli e Riccardo Carboni), il presidente nazionale e il segretario generale della CNA, Dario Costantini e Otello Gregorini, oltre che esponenti istituzionali quali Maria Teresa Di Matteo, capo dipartimento per i trasporti e la navigazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed Enrico Finocchi, presidente dell’Albo nazionale degli autotrasportatori. Presente in video il titolare del Mit, Matteo Salvini, a Budapest per un incontro internazionale. Salvini, oltre a formulare gli auguri alla CNA Fita, ha ribadito il proprio impegno per la categoria, citando iniziative concrete a suo favore. “CNA Fita e CNA sono la stessa cosa – ha sottolineato Costantini – condividiamo gli stessi valori e quando ci confrontiamo con la politica non è mai per interesse di bottega ma sempre dalla parte dei nostri associati e del Paese”. Gregorini ha tratteggiato la storia dei rapporti tra autotrasportatori, committenti, istituzioni. Ha sottolineato come dopo confronti duri si sia, perlomeno da parte del sistema CNA, scelta “la strada del dialogo, sia pure aspro, e dell’interazione”. In quanto la CNA “guarda all’insieme delle categorie, non le mette una contro l’altra, nell’ottica dell’interesse nazionale al quale punta primariamente”. Ricci ha puntualizzato che “oggi festeggiamo un compleanno e i compleanni sono le occasioni nelle quali si celebra e si racconta qualcuno, qualcosa. Noi qui vogliamo ripercorrere la nostra storia, fatta di individui che si sono assunti le proprie responsabilità, che hanno capito come l’associazionismo sia la chiave della rappresentanza. Uomini fortemente armati della passione. La stessa passione che ci guida e ci muove oggi”.