Ecco quanto costa proteggere un’abitazione

Gli italiani che partono per le vacanze hanno una grande
preoccupazione in comune: lasciare la casa incustodita e alla mercé
dei ladri. A segnalarlo la CNA che in una propria indagine rileva che
questa preoccupazione riguarda oltre sei italiani maggiorenni su dieci.
Un livello in linea, o di poco superiore, ai dati del Censis (55%) e del
sito di comparazione facile.it (60%).
Il furto/rapina nelle abitazioni rimane un reato che intimorisce
particolarmente gli italiani. Benché le statistiche lo diano in calo, se
ne registrano comunque circa 135mila in un anno. Vale a dire 370 al
giorno. Oltre 15 l’ora. Nonostante sempre più famiglie avvedute
abbiano deciso di correre ai ripari contro questa minaccia.
La paura è rinforzata dalla constatazione che, sempre più spesso, la
presenza di persone in casa non funga da deterrenza. Con il rischio
concreto che alla perdita di beni possano associarsi atti di violenza
da parte dei malfattori. Proprio l’assenza massiccia dai quartieri
residenziali nei mesi estivi facilita il picco di furti e rapine durante
l’estate e in particolare ad agosto. E giustifica i timori diffusi degli
italiani. Italiani che però dovrebbero prima di tutto evitare di
raccontare dettagliatamente i propri spostamenti, a esempio sui
social.
Eppure rimangono numerose le abitazioni sprovviste totalmente di
difese: se ne contano una su tre. Alla vigilia delle ferie, con interi
palazzi svuotati dai residenti, è tempo che ponga rimedio ai rischi non
solo chi non ha fatto nulla per proteggere la propria abitazione, ma
anche chi possiede protezioni diventate obsolete nel tempo. Perché
la criminalità segue passo passo, e talvolta sembra precederli, gli
avanzamenti tecnologici. Addirittura, per verificare se le case sono
Sede Nazionale
Piazza M. Armellini, 9A
00612 Roma, Italia
T. +39 06 441 881
www.cna.it
Sede di Bruxelles
Rue Joseph II, 36-38B
1000 Bruxelles, Belgio
T. +32.2-2307429
bruxelles@cna.it
Ufficio Comunicazione
Pietro Romano (Responsabile)
Cellulare 3284176077
Claudio Di Donato (Vice)
Cellulare 337740595
Email: ufficio.stampa@cna.it
abitate o meno negli ultimi tempi verrebbero utilizzati droni contro i
quali andranno studiate specifiche contro-misure al più presto.
La difesa basica…
L’aumento medio dei prezzi dei sistemi di sicurezza più o meno
sofisticati nell’ultimo anno è stato intorno al 10 per cento.
I sistemi basici di difesa vanno dalle porte blindate alle inferriate. Per
una porta blindata di ultima generazione, defender magnetico e
cilindro anti-bumping compresi, si spende da 3mila a 6.500 euro. Le
inferriate hanno prezzi che variano sensibilmente a seconda della
dimensione: una grata fissa in ferro di dimensione media non può
costare meno di 6/700 euro.
…e la sofisticata
Ma quanto costa proteggere in maniera più sofisticata le nostre
abitazioni dalle mire dei malintenzionati? E, ancora, lo Stato aiuta in
qualche modo le famiglie in questa difesa? A stilare un “decalogo” di
suggerimenti è CNA Installazione Impianti che prima di tutto chiede
di rivolgersi a ditte qualificate scartando gli improvvisatori e il fai-date. Le imprese specializzate non solo hanno una conoscenza
approfondita delle tecnologie più avanzate ma sono anche in grado
di personalizzare l’impianto in base alle specifiche esigenze di
sicurezza delle abitazioni. Queste imprese, inoltre, seguono rigorosi
standard di sicurezza e sono in grado di fornire un supporto continuo
per la manutenzione e l’aggiornamento dei sistemi installati.
Rispetto ai sistemi di sicurezza del passato e ai fenomeni di
criminalità di un tempo, oggi un buon sistema di allarme antiintrusione deve prevenire e intercettare il tentativo di effrazione e non
limitarsi a segnalare l’avvenuto ingresso indesiderato. Un impianto
adeguato deve disporre di un sistema di rilevazione perimetrale unito
a protezioni volumetriche interne. Se accoppiato agli impianti di
sicurezza, un efficace sistema di videosorveglianza (che consenta di
monitorare in qualsiasi momento la situazione dell’edificio,
registrandola) ci permette di constatare se ci sono falsi allarmi
semplicemente attuando una video-verifica evitando disattivazioni.
Per un appartamento di medie dimensioni, nell’ordine dei 70 metri
quadrati, il costo si aggira tra i 2700 e i 3200 euro per tecnologie di
fascia medio-alta.
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Un sistema costituito da quattro telecamere filari unito a un impianto
di registrazione si aggira tra i 1700 e i 2200 euro in base alla tipologia
e alla qualità di definizione delle telecamere.
Come avere il sostegno pubblico
La Legge di Bilancio 2023 ha confermato la detrazione fiscale per
l’installazione di sistemi di sicurezza. Acquistando un nuovo impianto
di allarme o videosorveglianza, o sostituendo quello già esistente,
sarà possibile usufruire della detrazione fiscale del 50% delle spese
sostenute.
Il bonus sicurezza è disponibile fino a tutto il 2024 e consiste in una
detrazione fiscale dell’Irpef che dev’essere ripartita in dieci quote
annuali di uguale importo. A usufruirne per intero sono soltanto le
unità immobiliari residenziali; nel caso di uso promiscuo dell’edificio
(abitazione e impresa) il vantaggio fiscale è ridotto del 50%.
Possono beneficiare del bonus tutti i contribuenti soggetti al
pagamento dell’Irpef, senza alcun limite di reddito che siano
proprietari dell’immobile, soci di cooperative, imprenditori individuali,
detentori di una società semplice in nome collettivo o in accomandita
semplice, di un’impresa familiare.
La detrazione può essere richiesta dai proprietari di abitazioni, di unità
immobiliari e dai locatari, che effettuano interventi di sicurezza
nell’unità immobiliare che posseggono o detengono, per l’acquisto,
l’installazione o la sostituzione di sistemi di sicurezza per la casa,
come a esempio impianti di allarme, citofoni, saracinesche, porte
blindate o sistemi antintrusione, entro un limite massimo di spesa di
96mila euro.