Comunicato CNA Balneari
“CNA Balneari ritiene fondamentale che il Governo intervenga con una
norma legislativa per tutelare le imprese balneari attualmente operanti e
chiudere una vertenza che da oltre un decennio tiene sulle spine un
comparto strategico per il turismo nazionale.
Ingenti sono stati gli investimenti, in aggiunta agli ordinari, realizzati dai
30mila stabilimenti balneari per apportare al settore innovazione
tecnologica, sostenibilità, accessibilità, riqualificazione e digitalizzazione
aderendo ai bandi nazionali usciti dopo il Covid: investimenti di cui non si
conoscono tempi e modi di ammortizzamento dal momento che il futuro
delle attuali aziende sembra essere destinato alla totale incertezza in
assenza di una riforma normativa.
Da sette mesi è stato concluso il lavoro sulla mappatura a cura del tavolo
tecnico sulle concessioni istituito a Palazzo Chigi senza che il criterio sulla
scarsità si sia tradotto in un provvedimento legislativo contenuto
nell’ambito di una più ampia riforma del settore. Un criterio sulla scarsità e
una riforma di settore su cui ricercare l’accordo con la Commissione
europea per fornire certezze alle imprese attualmente operanti e linee
guida ai comuni costieri, in assenza delle quali le amministrazioni sono
costrette a ritenere non più in vigore le concessioni esistenti indicendo,
senza più possibilità di rinvii, le gare pubbliche.
In un Paese circondato dal mare, e che fa delle proprie spiagge un pilastro
dell’offerta turistica, non si può più attendere l’approvazione di una norma,
condivisa con le associazioni delle imprese, che dia certezze a un
comparto irrinunciabile per la nostra economia.
Alla luce di tutto ciò è necessario riunire le associazioni di settore per
condividere e intervenire con un provvedimento ad hoc”.
Lo si legge in un comunicato di CNA Balneari.