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Superbonus: senza proroga per i condomini rischio chiusura per 25mila cantieri

È sicuramente positivo che nell’agenda del dibattito parlamentare si torni a parlare, pur
nella consapevolezza dei noti problemi di bilancio, di proroga del superbonus per gli
interventi condominiali. Così si esprimono CNA e Confartigianato che hanno più volte
sollecitato, nel corso di tutti gli incontri con Parlamento e Governo, di inserire un
intervento nella manovra finanziaria per il 2024.

Per CNA e Confartigianato, la modifica deve essere improntata alla semplicità evitando
soluzioni subordinate che creerebbero solo ulteriore confusione in una materia che,
considerata la sua complessità, senz’altro non ne ha bisogno.

Senza una proroga limitata a favore dei condomini per portare a termine gli interventi
del Superbonus 110% si metterebbero a rischio circa 25mila cantieri. La riduzione del
beneficio al 70% a partire dal primo gennaio provocherebbe devastanti effetti economici
e sociali aggiungendosi alla già pesante situazione dei crediti incagliati, sulla quale sono
ancora in attesa di risposte.

Un intervento legislativo, di ridotto impatto sulle finanze pubbliche, si rende quantomai
necessario per evitare contenziosi fra cittadini e imprese e pericolose “corse” per
terminare i lavori; in tal senso andrebbe prevista una proroga di almeno tre mesi, per i
cantieri presso i condomini, condizionata, però, dall’aver realizzato, al 31 dicembre
2023, almeno il 60% dell’intervento globale.

Solo in tal modo, i lavori condominiali potranno essere terminati in condizioni di
sicurezza che, unitamente alla cessione dei crediti, eviterà il rischio di opere incomplete
e interminabili contenziosi e consentirebbe una exit strategy ordinata dal Superbonus
110%.

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